martedì 30 novembre 2010

Omelette, semplice…ma voi come la fate?

Ho passato il we a dieta…una dieta strana per un’ecografia, in sostanza non potevo mangiare fibre, il che, non sembra una cosa così limitante, e invece lo è eccome…

Avete presente mangiare formaggio, prosciutto , carne o pesce senza neanche un carboidrato?

Veramente alienante…sono finita ad alimentarmi a brodini vegetali e ringraziando il Cielo, ieri è finita la tortura e l’esame è pure andato bene. FIUUUU.

In questi giorni di “magra” ho sperimentato le omelettes, oddio, sperimentato è un parolone, pero’ era l’unico cibo che mi ha dato veramente soddisfazione.

Due belle uova di gallina (allevamento a terra), latte, grana, pepe, sale, sbattute leggermente e messe in padella, poi,una volta cotto il fondo, colpo da maestro per non fare la frittata ahahahah, et voilà sopra prosciutto e montasio, infine dopo 30 secondi la chiusura e altri 30 per far amalgamare bene il tutto.

Ottima, peccato ci stava bene un po’ di pane….


giovedì 18 novembre 2010

Plum cake alla zucca e cioccolato

Avevo detto che avrei continuato la saga della zucca, e invece mi sono miseramente fermata allo sformato... (se ben ricordo) ma adesso continuo con questo plumcake.
Non so se definirlo dolce perchè secondo me le uova usate sono troppo poche, pero' effettivamente l'impasto è molto umido perchè si usa la purea di zucca.
Gli ingredienti sono i seguenti:

250 gr di zucca pulita

150 gr di zucchero

70 gr di burro
1 uovo 1 bustina di lievito
250 gr di farina
un pizzico di sale vanillina
30 gr di cioccolato fondente.

Cuocete al vapore la zucca e riducetela a purea.
Mettete in una ciotola lo zucchero, l'uovo la vanillina e poi mescolate bene.

Aggiungete il burro fuso, la purea di zucca, un pizzico di sale, la farina, il lievito e se serve un po' di latte.

Unite il cioccolato spezzetato.
Versate il composto in uno stampo da plumcake rivestito da carta da forno e infornata per 40 min a 170°.

Controllate la cottura con uno stuzzicadenti
.
La prossima volta però vorrei provare a usare più uova e meno farina e cambiare le dosi...ma vi farò sapere.
Ah quasi dimenticavo! mi sono ispirata anzi direi che ho praticamente copiato la ricetta di http://lacuisiniereparisienne.blogspot.com/.

lunedì 15 novembre 2010

Profiteroles

Fino a che non mi sono dedicata alla scrittura di quest post, non mi ero mai chiesta cosa volesse dire profiterol…

Ovviamente ho googlato e wikipedia mi ha proposto quanto segue:

La parola (anche pronunciata prophitrole, profitrolle, profiterolle) è esistita dal sedicesimo secolo, ma il suo significato originale sia in inglese che in francese non è chiaro, anche se in seguito ha assunto il significato di una specie di panino "cotto sotto la cenere".

Panino cotto sotto la cenere??? MAH!

Fattostà, che la ricetta in questione è un po’ complicatina perché, soprattutto la cottura dei bignets è un po’ delicata, ma spero, con i miei accorgimenti di rendervela più facile.

Il risultato finale è maestoso e se dovete portare il dolce ad una cena, la bella figura è assicurata.

Il mio profiterol è composto da bignets riempiti con crema pasticcera misto panna, e coperto da una ganache al cioccolato al latte.

Ma procediamo per gradi.

Bisogna avere circa 3 ore di tempo, però si possono dividere le attività in due fasi: quello della preparazione dei bignets e quello della preparazione delle creme + montaggio.

Ingredienti per i bignets:

16 cl acqua

16 cl latte

145 g burro

5 g zucchero

2 g sale

190 g farina tipo 0

4 uova grandi (350 gr di uova)

Mettete a bollire in una pentola l’acqua, il latte, il sale, lo zucchero e il burro. Fate bollire finchè non si scioglie completamente il burro.

In un colpo solo buttate nella pentola la farina e girate energicamente cercando di ottenere un composto appiccicoso ma privo di grumi.

Fate cuocere l’impasto per altri 4 minuti sul fuoco.

Fate intiepidire.

Aggiungete un uovo alla volta aspettando che l’impasto lo assorba prima di aggiungerne un altro.

Riempire una sac a poche o aiutatevi con due cucchiai a fare delle pallina grosse come una noce su una teglia coperta da carta da forno bagnata e strizzata.

Infornate a 150° (forno a gas) per il tempo necessario (40 minuti circa) a farli diventare dorati e gonfi.

Tirate fuori dal forno e fateli raffreddare, devono risultare leggeri e non crudi dentro.

Ingredienti per la crema pasticcera per il ripieno.

1 tuorlo grande

1 cucchiaio e mezzo di maizena

2 cucchiai di zucchero

300 gr di latte.

200 gr di cioccolato bianco.

Mischiate l’uovo la farina e lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio, se necessario aiutatevi con un po’ di latte.

Mettete a bollire il restante latte, quando è caldo versateci il composto di uovo e girate fino a rapprendimento.

Aggiungete il cioccolato bianco e tenete da parte fino a raffreddamento.

Sarà necessario una volta raffreddata, aggiungere 2 cucchiai di panna montata che preleverete dagli ingredienti che vi servono per fare la ganache al cioccolato di copertura.

Ingredienti per la ganache al cioccolato al latte

125 ml di panna

100 gr di cioccolato al latte o fondente (per un gusto + deciso)

Dei 125 ml di panna:

45 li mettete in un pentolino fino a bollitura poi aggiungete il cioccolato e fate sciogliere per benino fuori fuoco

80 li montate senza zucchero.

Fate raffreddare in frigo per mezzora la panna con il cioccolato. Poi aggiungete la panna montata usandone 2 cucchiai per la crema da ripieno. Aggiungete lo zucchero alla panna al cioccolato in base ai vostri gusti.

Montaggio.

Riempite i bignet con crema pasticcera con l’uso di una siringa, poi fate la base di una piramide cono.

Versate un po’ di ganache al cioccolato, se fosse troppo dura, fatela sciogliere a temperatura ambiente.

Fate un altro strato di bignet fino a completamento e ricoprite con la ganache.

Io ho aggiunto anche un po’ di caramello per decorare.

martedì 2 novembre 2010

Arrosto alla Barbera in casseruola.

L’arrosto è uno di quei piatti che mi ha sempre suscitato ansia.

Fin da piccola nei film la classica scena era quella in cui, la moglie o il marito, dopo estenuanti fatiche, dimenticavano la teglia in forno, e da lì usciva un fumo nero che rovinava la cena a tutti.

Bene, per ciò che mi riguarda non è stato così. Forse anche grazie alla ricetta di Chiara, che l’ha spiegato così semplicemente, che mi sono addirittura permessa di applicare qualche variante.

Il risultato è stato ottimo, le fette di carne molto morbide anche il giorno dopo.

E non parliamo del sughino, spettacoloso…

Ma procediamo con ordine.

Prima cosa, importantissima. Comprate l’arrosto, io ho preso un pezzo da un kg. Girello, magatello. Insomma un pezzo di carne già legato possibilmente e che vi sia venduto da qualcuno di fiducia.

Da qui si comincia con la lista degli ingredienti:

un arrosto da un 1 kg

2 bicchieri di buona barbera o di nebbiolo o barolo

Aglio

Rosmarino

Salvia

Sale

Brodo vegetale 2 bicchieri grossi.

Olio

Per il sugo

1 carota

1 gambo di sedano

1 cipolla

Un pezzo di burro

Un cucchiaio di farina

Uno o due mestoli di brodo.

Mezzo bicchiere dello stesso vino usato prima.

Attrezzatura

1 pentola abbastanza grossa da contenere il pezzo di carne e da poter girare.

2 palette di legno.

Mettete l’olio nella pentola. Fate rosolare l’aglio, aggiungete il rosmarino e la salvia. Fate rosolare per benino l’arrosto, ma per benino, non abbiate fretta, deve arrostire in tutte le sue parti anche le punte.

Togliete l’aglio il rosmarino e la salvia.

Aggiungete il vino, le verdure a pezzi. Fate cuocere da entrambi i lati, l’arrosto prenderà un colorino violaceo.

Aggiungete una volta che il sughetto si ritira il brodo.

Coprite, salate e fate cuocere per un’ora girando con le palette ogni tanto, senza bucare il pezzo di carne.

Dopo un’ora sempre con le palette prelevate l’arrosto dalla pentola e avvolgetelo nella carta di alluminio.

Tenetelo da parte.

Nella pentola dovrebbe essere rimasto del sughetto, se ne è rimasto poco aggiungete mezzo bicchiere di vino, del brodo, il burro, la farina, il tutto dovrebbe rapprendersi.

Adesso è l’ora del minipimer. Frullate direttamente nella pentola ciò che avete ricavato, se troppo spesso, aggiungete ancora brodo.

Tagliate l’arrosto una volta raffreddato.

Per servirlo, scaldate un piatto resistente al calore in forno (a temperatura di 150°) per 10 minuti.

Posate l’arrosto sul piatto, coprite con il sughino che avrete fatto scaldare in un pentolino.

Servitelo sullo stesso piatto da portata.

Un buon contorno ovviamente sono le patate arrosto.