sabato 30 ottobre 2010

Focacciona come in panetteria (con la salamoia)

Qui a Torino e dintorni, la focaccia è proprio come questa nella foto: in genere forse un pochetto più sottile, ma la consistenza della crosta e il gusto sono proprio uguali.

Ho scoperto dal mio panettiere come ottenere questa superficie croccante anche dopo un po’ che la focaccia è uscita dal forno.

Bisogna preparare una salamoia di acqua olio e sale.

Si si proprio una salamoia.

Quindi la ricetta di per sé è molto facile.

Ingredienti:

farina 300 gr

latte tiepido 125 gr

acqua 50 gr circa

poco sale

lievito un cubetto.

Zucchero un cucchiaino.

Impastate la farina l’acqua e il lievito sciolto nel latte con lo zucchero.

Impastate.

Aggiungete un pizzico di sale.

Impastate fino ad ottenere una bella palla liscia. Dopodichè fate lievitare per un’oretta.

Prendete la pasta e stendetela su una teglia oliata, poi con le dita fate delle fossette sulla superficie.

Preparate la salamoia mescolando, ¾ di bicchiere di acqua, ¼ di olio e un cucchiaino colmo di sale. Mescolate bene.

Versate la salamoia sulla superficie della focaccia, fate lievitare ancora per un’oretta.

Infornate a 200° per 15 minuti o almeno fino a che la superficie non assuma un bel colorito abbronzato.

giovedì 28 ottobre 2010

Come a Goreme, i camini delle fate: le meringhe.

Avete presente la Cappadocia?

Be se non avete presente, è questa:

Sono stata l’anno scorso…proprio esattamente un anno fa.

Quello in Turchia è stato un viaggio bellissimo, in principal modo per i compagni di viaggio, che sono miei amici da tantissimo tempo e con i quali ho condiviso gioie e dolori, e poi i posti.

Soprattutto la Cappadocia, arrivarci in bus è la cosa migliore, percorri km e km di steppa, poi all’improvviso girato l’angolo tutto cambia, il paesaggio è veramente incantato.

Sembra impossibile ma è così.

La tipicità di questo posto sono i camini delle fate, ovvero queste montagne a forma di fungo che spuntano qua e là, nate grazie ad un particolare fenomeno di erosione proprio di questo luogo.

Bè ieri neanche a farlo apposta, ho fatto le meringhe. E adesso capirete cosa c’azzecca la Cappadocia.

Ci avevo rinunciato da tempo, troppo molli, troppo scure ect ect, ma poi un mio collega mi ha svelato un trucchettino e devo dire che ha funzionato.

Gli ingredienti sono i seguenti:

2 albumi (nel mio caso 60 gr)

120 gr di zucchero semolato (il doppio del peso degli albumi)

Attrezzatura

Frusta elettrica

Sac a poche.

Cominciate a sbattere con le fruste i bianchi dell’uovo fino a montarli, poi aggiungete metà dello zucchero, montate per benino, le spatole, a frullino fermo devono fare fatica a muoversi.

Frullate per circa 15 minuti. Poi aggiungete gli altri 60 gr di zucchero e frullate per 3 minuti.

Prendete il composto, che avrà i grani di zucchero non ancora sciolti (ecco il truschino), e mettetelo nella sac à poche. Fate tanti piccoli ciuffi su una teglia da forno rivestita di carta da forno. Ed ecco presentarsi davanti a voi il magico paesaggio della Cappadocia, versione Bianco Natale. Carino no?

Scaldate il forno a 200° poi abbassatelo a 130° Cuocete le meringhe per un’oretta scarsa, tenendo la porta del forno aperta con un cucchiaio di legno infilato nell’apertura in modo che il vapore che si forma nel forno esca.

Spegnete il forno e tirate fuori le meringhe, staccatele delicatamente dalla carta. Conservatele in un contenitore di latta.

martedì 26 ottobre 2010

Campagna prevenzione tumore al seno: Minne Vaganti

"Tutte le donne corrono il rischio di poter sviluppare un tumore al seno - dice il professor Francesco Schittulli, presidente della Lilt - per questo è importante sottoporsi a controlli periodici. In questo modo infatti è possibile diagnosticare precocemente la malattia, sconfiggendola. E' importante educare le giovani alla cultura della prevenzione come metodo di vita, anche in età non sospetta. Basti pensare che oggi, in Italia, una donna su sette con tumore al seno ha meno di 40 anni e per questa fascia d'età il Servizio sanitario nazionale non prevede screening".



la campagna "Nastro Rosa" durerà per tutto il mese di ottobre con varie iniziative tra cui visite diagnostiche gratuite per le quali la Lega Italiana per la lotta ai tumori (Lilt) mette a disposizione i suoi ambulatori.
Le varie blogger, hanno deciso di diffondere la campagna, con un post a tema.


Per la campagna di prevenzione del tumore al seno della Lilt, anzichè oltre a basarmi sul colore ( le cartine sono rosa), mi sono basata sulla forma...
La prevenzione è importante, è vero si ha un po' di ansia mentre si aspettano i risultati, ma sapere in tempo se si ha qualcosa vuol dire rimanere vivi...lo posso dire per esperienza personale.


Questa volta ho superato me stessa, mi sono dedicata alla piccola pasticceria, ma che dico piccola, piccolissima! Ogni pasticcino che vedete nella foto non è più grande di un euro.

Ho usato gli stampini di silicone, credo siano per i cioccolatini, ma sopportano il calore e quindi li ho potuti infornare.
Perchè Minne Vaganti? Perchè questi dolcetti mi ricordano tanto le tette, che in siciliano vengono chiamate Minne, ho deciso di rappresentare la campagna con questo dolcetto, dolcetto che prevede per chi ha o ha avuto a che fare con il tumore al seno tanta pazienza ( e coraggio ) , un po' come serve a me in questo periodo, tanta tanta pazienza, per poi però raggiungere dei risultati che non speravi.

Gli ingredienti per le Minne Vaganti sono abbastanza deducibili: pasta frolla ( 100 gr farina, 50 gr di zucchero, 50 gr di burro, 1 tuorlo grande), e il ripieno che può essere variabile a seconda dei gusti. Io ho usato della panna zuccherata e ho guarnito con un chicco di caffè immerso nel cioccolato, ma la fantasia qui non ha limiti.

Crema al limone, crema alla vaniglia o al caffè, crema al cocco, insomma chi più ne ha più ne metta.

mercoledì 20 ottobre 2010

Mini sformatini di zucchine e ricotta con cuore di taleggio


Stanotte una zanzara, mi ha fatto impazzire.

Si è un post di metà ottobre e sto parlando di zanzare! Seriamente!

Ha cominciato verso le tre a ronzarmi nell’orecchio mi ha punto su tutte e due i dorsi delle mani, in faccia e poi ha continuato a girare indisturbata…Mi sono svegliata per ucciderla…niente, la furbacchiona si nascondeva.

Alle quattro ho abbandonato il campo di battaglia, sono andata a dormire sul divano…

Stamattina però è giunta la rivincita, la disgraziata mi ronzava ancora tra le gambe, ma fortunatamente la luce del giorno me l’ha resa visibile, SBAM! Un Bel colpo assestato e l’ho fatta fuori, fantastico…

Mi chiedo come mai quest’anno le zanzare siano così numerose e longeve.

Fuori ci sono 10 gradi e non mi spiego il perché.

Sarà perché oramai si può comprare tutto, in tutte le stagioni, parlo del cibo ovviamente.

E allora se possiamo comprare le ciliegie a novembre, forse la giusta punizione sono le zanzare ad ottobre…

Questi sforma tini sono frutto del raccolto delle ultime zucchine dell’orto dei miei, quindi un km 0 bello e buono, rigirando e rigirando ho finalmente trovato la ricetta principe che non fa diventare lo sforma tino né troppo duro, né troppo molle…

Provateci anche voi:


Ingredienti

400 gr di zucchine

250 gr di ricotta

2 uova

3 cucchiai di grana grattugiato

Noce moscata

Sale e pepe

Olio e burro

Aglio

Salvia

Pan grattato due cucchiai

4 pezzetti di taleggio (facoltativo)



Fate cuocere le zucchine in una larga padella in olio e burro, con uno spicchio di aglio e salvia.

Una volta cotte, mettetele da parte e fate raffreddare

Frullate le zucchine.

In una ciotola sbattete la ricotta con le uova, il sale, la noce moscata e il grana.

Aggiungete poi la purea di zucchine.

Oliate 4 stampini (o sei a seconda della grandezza) e cospargeteli di pane grattato.

Riempite gli stampini con il composto mettete un pezzetto di taleggio al centro e cuocete a 200° per mezzora.

Fate raffreddare un po’ e sformate nei piatti.

Ci sta bene del pesto come decorazione ma avevo troppa fretta e non l’ho fatto.

sabato 16 ottobre 2010

Pasta risottata con la zucca e speck

Questo piatto è fantastico…e continua la saga della zucca visto che è il periodo.

Bisogna avere una zucca bella arancione perché oltre al gusto è importante anche la vista.

Apparentemente potrebbe sembrare semplice e forse lo è anche ma il procedimento ha diverse fasi però mentre scrivo mi è venuta in mente una cosa: la zucca che si usa per fare la crema, si può fare in grandi quantità e poi congelare, e tirare fuori al momento del bisogno anche quando la zucca non è di stagione.

Ma procediamo con ordine:

Ingredienti per 4 persone

320 gr di pasta tipo mezze maniche

400 gr di zucca pulita e a cubetti

100 gr di speck

Una cipolla

Olio

Una noce di burro

Grana 3 cucchiai

Salvia

Rosmarino

Attrezzatura:

minipimer

In una padella larga fate cuocere la zucca in olio e burro e un po’ di sale.

Aggiungete il rosmarino.

Non aggiungete l’acqua, girate ogni tanto fino a che la zucca non rimane morbida.

Fate raffredda re, teneta da parte qualche cubetto di zucca intere e frullate con il minipimer il resto.

A questo punto potete decidere se congelare in pacchetti il preparato oppure continuare con la pasta.

In acqua bollente salata cominciate a cuocere le mezze maniche.

Fate soffriggere in un po’ di cipolla di Tropea e olio lo speck a listarelle e la salvia poi unite la crema di zucca. Unite la pasta molto al dente e anche 3 mestoli di liquido di cottura della pasta.

Cuocete quindi come fosse un risotto fino a completamento della cottura .

Aggiungete alla fina del formaggio grana per mantecare.

Servite subito.