venerdì 18 marzo 2011

Zeppole di S. Giuseppe

Il 19 marzo è S.Giuseppe, ed è anche l’onomastico della mia mamma oltre che la Festa del Papà.

Io e mia madre facciamo sempre lo stesso errore: cuciniamo la stessa cosa insieme. Soprattutto un piatto o un dolce che non abbiamo mai sperimentato.

Anche se questo piatto appartiene alle origini dei miei genitori, ovvero la Sicilia.

Lo conoscete il detto in inglese “too many cooks spoil the broth”? Troppi cuochi rovinano il brodo, ed e’ così.

E’ vero anche che dopo, se l’impresa riesce ci si dà pacche sulle spalle, ma io sono dell’opinione, che, in cucina, debba comandare una sola persona e gli altri debbano ubbidire. E questo non vuol dire che io non possa far parte della ciurma, anzi.

Insomma l’altra mattina ero a casa di mia mamma e ho proposto di fare le Zeppole, al forno.

Il problema non è stato preparare l’impasto del bignet, bensì, creare la ciambella sulla carta da forno: quanto spessa? Quanto grossa? Si cuocerà? Un delirio. Insomma che dire, abbiamo ottenuto questa ciambelle che da crude hanno 10/12 cm di diametro e 3 cm di altezza. In forno si sono cotte in mezzora a 200° (forno a gas), non sono rimaste crude, ma la pazienza per la cottura bisogna averne e anche tanta.

Effettivamente dovrei da oggi in poi misurare ogni mia ricetta con una sorta di pazientometro. Premettendo che io di pazienza praticamente ne ho 0, quando una ricetta avrà il pazientometro ad uno o due, vuol dire che si può fare altrimenti…

Dunque, pazientometro per questa ricetta in una scala da 1 a 5: “PPPPP”.

Con questa ricetta partecipo al Contest “150 anni in tavola” del blog Farina,lievito e Fantasia in collaborazione con Ballarini

Attrezzatura:

pentolino a fondo spesso per la crema

tasca da pasticcere.

Cominciamo quindi con i gusci per le Zeppole:

Ingredienti:

240 gr di farina 00

110 gr di burro

240 ml di acqua

4 uova medie

Mettete l’acqua sul fuoco. Quando comincia a pungere, mettete il burro, fate sciogliere.

A burro sciolto buttate la farina in un solo colpo e mescolate senza perdervi d’animo. Mescolate e mescolate. Dovete ottenere un composto liscio e omogeneo. Che sfrigoli un po’ sul fondo della pentola

Togliete dal fuoco, fate raffreddare.

Aggiungete un uovo alla volta e girate per far assorbire l’uovo, uno alla volta.

Il composto è pronto. Munitevi di tasca da pasticcere e disegnate su carta da forno delle ciambelle che da crude hanno 10/12 cm di diametro e 3 cm di altezza.

Poi infornate a forno caldo a 200°, la griglia dovrà essere nella parte alta.

Con queste quantità verranno circa 10 max 12 ciambelle.

Fate raffreddare.

Possono essere conservate per un tot di gg come ho fatto io, poi riempite. Non riempitele prima del tempo.

Crema pasticcera.

Ingredienti:

1 rosso d’uovo

Due cucchiai di maizena

Tre cucchiai di zucchero

125 ml di latte.

Buccia grattugiata di un limone naturale.

Mescolate a freddo lo zucchero e il rosso d’uovo

Aggiungete la maizena e mescolate fino ad avere un composto omogeneo, aiutandovi con un paio di cucchiai del latte.

Fate scaldare il latte in un pentolino a fondo spesso senza giungere al bollore e versate il composto di uovo e la buccia del limone.

Mescolate fino ad addensamento, sempre!!! Non dimenticatevi di lei se no farete una frittata dolce!

Ripieno.

Crema pasticcera 250 gr

Mascarpone 250 gr

Zucchero se serve

Mescolate il mascarpone e la crema pasticcera. Mescolate bene. Con una siringa o tasca da pasticcere, forate in 4 punti equidistanti la ciambella e riempitela di crema come riuscite.

Spolverate di zucchero e servite quasi immediatamente.

lunedì 14 marzo 2011

Nucleare

Questa volta non parlo di ricette di cucina, e sinceramente non ne ho proprio voglia.

Gli eventi di questo week end dovrebbero insegnarci che siamo molto piccoli nell’Universo e che dovremmo prendere la vita così come viene senza accapigliarci per piccole, passatemi il termine, cazzate.

La guerra dei poveri la chiamo io.

Questa se vogliamo è la guerra indolore, quella che potrebbe farti venire solamente un piccolo bruciore di stomaco la sera prima di dormire…invece la guerra per i soldi, quella coinvolge tutto il Pianeta.

E non per ultimo queste centrali nucleari, che stanno esplodendo come palloncini.

Centrali GIAPPONESI.

E non per essere qualunquisti, ma il popolo Giapponese, è un popolo preciso.

Questo significa che l’energia nucleare non è sicura. Perché la natura è molto più forte.

Non so quali saranno le conseguenze di questa esplosione. Non è neanche giusto affermare, che data la distanza noi non abbiamo problemi.

La Terra è di tutti, e prima o poi pagheremo le conseguenze di questo massacro che stiamo compiendo nei suoi confronti.

Ecco perché spero che il nucleare non sia di nuovo riconsiderato concretamente come fonte di energia in Italia. Il nucleare prima o poi colpisce tutti, e non basterà trasferirsi con i propri soldi, guadagnati grazie ad esso in un punto del mondo lontano dal problema questo è da tenere a mente.

PS ho utilizzato questa immagine per rappresentare il mio stato d'animo. Se l'autore non è d'accordo mi contatti e la rimuoverò immediatamente.

lunedì 7 marzo 2011

A cena a casa di Ciccio

Quando si va a cena a casa di Ciccio, si può star certi che si rimarrà sempre piacevolmente colpiti. Se Ciccio avesse un blog di cucina avrebbe un successo strepitoso e io me ne starei a guardare in un angolino :-)))

E’ un ospite eccezionale, oltre che avere le caccavelle più incredibili, ha un estro culinario degno di uno chef a cinque stelle.

In questo post, non vi proporrò le ricette, ma il menù, in quanto non mi sono occupata della preparazione.

Ho qualche nozione di come si prepara l’anatra stracotta al nero d’avola…

Ecco il menù:

Rotolini di prosciutto crudo e caprino con salsa all’aceto balsamico

Funghi champignon ripieni di battuto di mortadella e gallette al mais (ottimo anche per celiaci)


Foglie di indivia e salsa di yogurt e rucola, e foglie di radicchio ripiene di pollo con salsa al tonno e sgombro (preparati da Arianna)

Uova sode alla grappa (qui mancano)
Insalata di mele fagiolini fagioli e cipolla rossa preparati da Simo (qui manca foto)

Confettura di cipolle e arance con formaggi stagionati

Piatto forte, anatra stracotta al nero d’avola con dischi di polenta.

Macedonia di fragole servite nell’arancia marinate nel whisky.

Tiramisù (preparato dalla sottoscritta)
E che te lo dico affà??

Composta di cipolle dorate e arance tarocche.

Questa composta è molto semplice da fare, l’unico neo è la puzza di cipolla che pervaderà la casa, attenuata, se così si può dire, dall’odore dell’aceto.

Sicuramente non è una preparazione da fare tutti i giorni, a me no che non vogliate che i vicini vi citino a Forum, per odori molesti.

Nonostante l’odore molto forte durante la preparazione, il risultato è pazzesco.

Buona buona soprattutto con i formaggi.

Queste dose va bene per un vasetto piccolo di circa 200 ml.

Ingredienti:

1 cipolla dorata grossa (150 gr)

1 arancia tarocca possibilmente rossa (100 gr)

100 gr di zucchero bianco o di canna

10-15 cucchiai da minestra di aceto balsamico o di più a seconda dei gusti.

Mezzo cucchiaino di sale

Preparazione.

Affettate finemente la cipolla, pelate al vivo l’arancia, cioè sbucciatela in modo che rimanga a vista la polpa e non la parte bianca e così ricavatene degli spicchi.

Mettete arance e cipolle in una scodella con coperchio insieme allo zucchero.

Fate riposare per almeno un paio di ore.

Prendete una pentolina dal fondo spesso, versate il contenuto della scodella, l’aceto, il sale.

Fate cuocere a fuoco medio, standoci dietro prima coperto 15 min, poi scoperto fino ad addensamento 30 min.

Invasate la confettura, in un vasetto, capovolgetelo. Se la consumate subito non c’è bisogno di sterilizzare a bagno maria per 15 minuti, altrimenti fatelo.

Si accompagna con formaggi saporiti, di capra, di fossa, di grotta ect ect

giovedì 3 marzo 2011

Carciofi e patate gratinati al forno.

Sabato scorso ho comprato i carciofi al mercato, li ho puliti e ho fatto questa ricettina niente male.

Avrei forse dovuto farli cuocere leggermente di più, ma comunque erano buoni lo stesso.

La ricetta è abbastanza semplice, ovviamente ci vuole un pochino a pulire i carciofi, ma per chi non ha voglia, basta comprare quelli surgelati a spicchi ed ecco qua.

Ingredienti

4 carciofi

3 patate medio piccole

10 olive verdi denocciolate

Un cucchiaio di capperi

Un cucchiaio di prezzemolo

Due cucchiai di pane grattugiato

Due cucchiai di parmigiano grattugiato

Aglio 1 spicchio

Olio

Sale

Un limone

Pulite i carciofi, deve rimanere la parte tenera, tagliateli a spicchi, togliete le barbe interne se ci sono.

Prendete una teglia e dopo averla unta, fate uno strato con le patate crude sbucciate e tagliate a fette.

I carciofi invece da puliti vanno tenuti una mezzora in acqua e limone.

Poi vanno tolti e messi in padella con l’aglio. Fateli cuocere quasi completamente.

Salate.

Nel mentre preparate un trito di olive, prezzemolo e capperi.

Mischiate ai carciofi, stendete uno strato sulle patate, poi una spolverata di pangrattato e il formaggio infine un giro di olio.

Fate cuocere per mezzora tre quarti d’ora in forno a 200°, coperto per i primi venti minuti, scoperti dopo.