venerdì 31 dicembre 2010
lunedì 27 dicembre 2010
Anche senza foto…vi fidate? (Flan di zucca)
C’è da dire che il mio blog non spicca sicuramente tra quelli che hanno le foto migliori…anzi.
Diciamo che molte volte abbozzo un’idea di ciò che ho preparato scattando una foto col cellulare alla bell e meglio. E si vede. Soprattutto di sera quando è tutta sgranata tendente all’arancio stile camera oscura…ma vivi nelle tenebre? No.
Semplicemente è che nonostante uno si impegni fotografare, il cibo è veramente impegnativo, e prevede in ogni caso una buona se non ottima esperienza della materia: “la fotografia al cibo”.
In any case. Queste feste ognuno di noi, voi, avrà cucinato qualcosa. Bene io mi sono presa la rivincita sul flan di zucca.
Ho sempre toppato. O sapeva troppo di farina, o troppo di pan grattato, o non rimaneva su, oppure si bruciava. Insomma ho sempre avuto dei risultati più che deludenti.
Ma a volte essere caparbi aiuta e questa volta, nonostante non abbia le foto che lo testimoniano, ho ottenuto un flan ottimo, e gli ho pure messo su una bella salsina bagna caoda che ci stava benissimo.
Se seguite alla lettera le istruzioni vi riuscirà, poi mi fate sapere.
Per il flan:
1 kg di zucca cruda senza buccia tagliata a fette
125 ml di panna
3 uova
2 cucchiai di grana
Noce moscata (se piace)
Mezzo cucchiaino di sale
Per la bagna caoda (veloce non tradizionale):
6 acciughe sottolio asciugate dell’olio
Mezzo spicchio di aglio
Mezzo bichiere di latte
Una noce di burro.
Olio
Accendete il forno a 160°.
Stendete su una placca oliata la zucca e fatela cuocere. Se la pungete con i rebbi di una forchetta, questi non dovrebbero incontrare resistenza. Così è cotta.
Frullate la zucca al minipimer (devono risultare 400 gr di peso se è di + toglietene), aggiungete la panna, le uova, la noce moscata, il grana e mezzo cucchiaino di sale. Mescolate un po’. Versate i flan in stampini individuali oliati (ne vengono fuori 6 di quelli un po’ grossi), o uno stampo grande.
Fate cuocere per 40 minuti a 180°. (c’è chi li cuoce a bagno maria, per questi non è stato necessario).
Sformate una volta raffreddati su un pirex da portata che potrete pero’ eventualmente mettere in tavola.
Per la bagna caoda.
Prendete l’aglio e mettetelo in un pentolino con il latte. Fatelo bollire e cuocere. Deve diventare morbido.
Togliete le acciughe dall’olio di conservazione, e mettetele dentro un pentolino con 8 cucchiai di olio di oliva.
Fatele sciogliere a fuoco basso, aggiungete l’aglio morbido e schiacciatelo con un cucchiaio. Fate amalgamare bene gli ingredienti. Aggiungete altro olio se serve.
Dopo 15 minuti, mettete fuori dal fuoco e per fare un po’ la salsa, mettete una noce di burro. Conservate a parte.
Quando è quasi ora di andare in tavola, servite gli sforma tini nella teglia del pirex, dopo averli cosparsi di salsa e messi a scaldare per 15 minuti.
Sono veramente buoni, ma calorici.
Buone feste.
martedì 14 dicembre 2010
Passatelloni al sugo di champignons
Oramai mi nutro di programmi culinari, tra cui, chef per un giorno. Trovo che alcuni VIP abbiano alle spalle una conoscenza dei piatti straordinaria, anche se poi alla fine non cucinano loro.
La puntata con Lucarelli, mi ha dato grosse soddisfazioni.
In questa puntata Lucarelli ha trattato il piatto dei passatelli, ma non nel modo tradizionale, o meglio come li ho sempre visti fare io, cioè in brodo, ma asciutti, come se fosse pasta fresca, conditi poi con un sugo se non mi sbaglio allo speck.
In pratica per un piatto di passatelloni, ho messo in una ciotola 4 cucchiai di pane grattato, 2 cucchiai di grana grattugiato, 1 cucchiaio di semola di grano duro, un uovo, sale e noce moscata. (porzione per una persona)
Si impasta il tutto, si fa riposare.
Adesso entra in scena la caccavelleria, ovvero, occorrerebbe essere muniti di uno schiaccia patate a fori larghi, ma io non ce l’avevo. Quindi ho dovuto optare per stendere una sfoglia sottile e fate tante strisce, che poi sono diventate striscione…vabè.
Si prendono le strisce e si fanno cuocere in acqua calda bollente per un tot, in base anche allo spessore, poi si scolano e si condiscono con il sugo, in questo caso ho usato un sugo ai funghi.
Poi si mangiano direi.
Al palato sono risultati un po’ tosti…forse avrei dovuto farli più piccoli. Ma di per sé l’idea non mi è dispiaciuta.
Ripeterò l’esperienza magari munendomi di un marchingegno che mi permetta di ottenere dei “cordoncini”.
PASSATEvela bene ahahahah.
giovedì 9 dicembre 2010
Ravioloni alla zucca, prima prova
350 gr di farina
3 uova
Sale
La buccia del limone grattugiata
150 gr di grana grattugiato
Noce moscata
Sale
Pepe
Preparare la pasta, mischiare la farina con le uova e ottenere un impasto duro, tirare la sfoglia non troppo sottile, diciamo che dovrebbe essere il penultimo buco della sfogliatrice ma fate una prova e se vedete che è troppo sottile mettete al terzultimo.
Intanto mettere nel forno la zucca a fette con la buccia, su una teglia unta e far cuocere per mezzora a 180°.
Una volta morbida schiacciare la zucca fino a diventare purè.
Disponete la pasta sulla ravioliera infarinata, un po' di ripieno per ogni tortello, chiudete con un'altra sfoglia e premete con il mattarello.
Cuocere prima un tortello per fare una prova, e poi valutate quanti minuti vi servono per cuocere il tutto. (se spessa anche 8 minuti)
lunedì 6 dicembre 2010
Torta Mosaico…si puo' fare
Un film bellissimo! Parla di una storia di fine anni 90, il tema sono le persone considerate affette da malattia mentale. In questa storia, ci sono dei malati di mente che presi nella maniera giusta (li cosiddetti Basagliani) riescono a diventare utili e creano una società cooperativa di montaggio parquet. Ad un certo punto, i protagonisti finiscono i listoni e montano i parquet a mosaico con i pezzi che gli avanzano e creano delle opere d’arte bellissime.
La decorazione di questa torta ha lo stesso principio, anche se, l’ho dovuta montare in fretta e quindi non ho potuto dedicare lo stesso amore che i protagonisti del film dedicavano al loro parquet.
Innanzi tutto bisogna dedicarsi ai pezzi di cioccolato, quest’operazione si puo’ fare anche gg prima.
Ingredienti:
150 gr di cioccolato fondente
2 fogli da carta da forno lunghi 30 cm
Sciogliete a bagno maria il cioccolato e stendetelo su un foglio di carta da forno, poi appoggiateci sopra l’altro premendo bene.
Arrotolate i fogli a tubo attorno ad un mattarello, conservate in frigo.
Ad un certo punto potete togliere il mattarello perché il tubo si sarà solidificato.
Al momento della preparazione della torta, srotolate il tubo e ottenete i pezzi di mosaico.
Torta (per una torta a due strati da 25 cm di diametro)
3 uova
150 gr di burro morbido
200 gr di farina
50 gr di cioccolato sciolto a bagno maria
2 cucchiai di cacao.
150 gr di zucchero
Una bustina di lievito
Montare le uova con il burro, aggiungere un uovo alla volta e montare fino ad ottenere un composto lucido.
Aggiungere il cioccolato fuso, il cacao, e la farina e il lievito un po’ per volta. Se necessario aggiungere un po’ di latte.
Infornare in due teglie a 180° per mezzora o più, separate oppure in una teglia sola, poi dovrete dividere la torta in due con un coltello.
La cottura dipende dal forno, usate il metodo dello stuzzicadenti.
Ganache al cioccolato bianco
2 brick da 125 ml di panna da montare
100 gr di cioccolato bianco.
Fate sobbollire 50 ml di panna e sciogliete in essa il cioccolato.
Montate la restante panna.
Unite il composto con il cioccolato bianco.
Fate riposare in frigo pe r almeno due ore.
Montaggio: tagliate in due la torta oppure prendete le due metà, bagnatele con un po’ di latte. Farcite la torta con la ganache sia dentro che all’esterno.
Attaccate il cioccolato in maniera artistica…
Fate riposare la torta almeno un giorno perché se no potrebbe risultare secca.
martedì 30 novembre 2010
Omelette, semplice…ma voi come la fate?
Ho passato il we a dieta…una dieta strana per un’ecografia, in sostanza non potevo mangiare fibre, il che, non sembra una cosa così limitante, e invece lo è eccome…
Avete presente mangiare formaggio, prosciutto , carne o pesce senza neanche un carboidrato?
Veramente alienante…sono finita ad alimentarmi a brodini vegetali e ringraziando il Cielo, ieri è finita la tortura e l’esame è pure andato bene. FIUUUU.
In questi giorni di “magra” ho sperimentato le omelettes, oddio, sperimentato è un parolone, pero’ era l’unico cibo che mi ha dato veramente soddisfazione.
Due belle uova di gallina (allevamento a terra), latte, grana, pepe, sale, sbattute leggermente e messe in padella, poi,una volta cotto il fondo, colpo da maestro per non fare la frittata ahahahah, et voilà sopra prosciutto e montasio, infine dopo 30 secondi la chiusura e altri 30 per far amalgamare bene il tutto.
Ottima, peccato ci stava bene un po’ di pane….
giovedì 18 novembre 2010
Plum cake alla zucca e cioccolato
Non so se definirlo dolce perchè secondo me le uova usate sono troppo poche, pero' effettivamente l'impasto è molto umido perchè si usa la purea di zucca.
Gli ingredienti sono i seguenti:
250 gr di zucca pulita
150 gr di zucchero
70 gr di burro
1 uovo 1 bustina di lievito
250 gr di farina un pizzico di sale vanillina
30 gr di cioccolato fondente.
Cuocete al vapore la zucca e riducetela a purea.
Mettete in una ciotola lo zucchero, l'uovo la vanillina e poi mescolate bene.
Aggiungete il burro fuso, la purea di zucca, un pizzico di sale, la farina, il lievito e se serve un po' di latte.
Unite il cioccolato spezzetato.
Versate il composto in uno stampo da plumcake rivestito da carta da forno e infornata per 40 min a 170°.
Controllate la cottura con uno stuzzicadenti.
La prossima volta però vorrei provare a usare più uova e meno farina e cambiare le dosi...ma vi farò sapere.
Ah quasi dimenticavo! mi sono ispirata anzi direi che ho praticamente copiato la ricetta di http://lacuisiniereparisienne.blogspot.com/.
lunedì 15 novembre 2010
Profiteroles
Ovviamente ho googlato e wikipedia mi ha proposto quanto segue:
La parola (anche pronunciata prophitrole, profitrolle, profiterolle) è esistita dal sedicesimo secolo, ma il suo significato originale sia in inglese che in francese non è chiaro, anche se in seguito ha assunto il significato di una specie di panino "cotto sotto la cenere".
Panino cotto sotto la cenere??? MAH!
Fattostà, che la ricetta in questione è un po’ complicatina perché, soprattutto la cottura dei bignets è un po’ delicata, ma spero, con i miei accorgimenti di rendervela più facile.
Il risultato finale è maestoso e se dovete portare il dolce ad una cena, la bella figura è assicurata.
Il mio profiterol è composto da bignets riempiti con crema pasticcera misto panna, e coperto da una ganache al cioccolato al latte.
Ma procediamo per gradi.
Bisogna avere circa 3 ore di tempo, però si possono dividere le attività in due fasi: quello della preparazione dei bignets e quello della preparazione delle creme + montaggio.
Ingredienti per i bignets:
16 cl acqua
16 cl latte
145 g burro
5 g zucchero
2 g sale
190 g farina tipo 0
4 uova grandi (350 gr di uova)
Mettete a bollire in una pentola l’acqua, il latte, il sale, lo zucchero e il burro. Fate bollire finchè non si scioglie completamente il burro.
In un colpo solo buttate nella pentola la farina e girate energicamente cercando di ottenere un composto appiccicoso ma privo di grumi.
Fate cuocere l’impasto per altri 4 minuti sul fuoco.
Fate intiepidire.
Aggiungete un uovo alla volta aspettando che l’impasto lo assorba prima di aggiungerne un altro.
Riempire una sac a poche o aiutatevi con due cucchiai a fare delle pallina grosse come una noce su una teglia coperta da carta da forno bagnata e strizzata.
Infornate a 150° (forno a gas) per il tempo necessario (40 minuti circa) a farli diventare dorati e gonfi.
Tirate fuori dal forno e fateli raffreddare, devono risultare leggeri e non crudi dentro.
Ingredienti per la crema pasticcera per il ripieno.
1 tuorlo grande
1 cucchiaio e mezzo di maizena
2 cucchiai di zucchero
300 gr di latte.
200 gr di cioccolato bianco.
Mischiate l’uovo la farina e lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio, se necessario aiutatevi con un po’ di latte.
Mettete a bollire il restante latte, quando è caldo versateci il composto di uovo e girate fino a rapprendimento.
Aggiungete il cioccolato bianco e tenete da parte fino a raffreddamento.
Sarà necessario una volta raffreddata, aggiungere 2 cucchiai di panna montata che preleverete dagli ingredienti che vi servono per fare la ganache al cioccolato di copertura.
Ingredienti per la ganache al cioccolato al latte
125 ml di panna
100 gr di cioccolato al latte o fondente (per un gusto + deciso)
Dei 125 ml di panna:
45 li mettete in un pentolino fino a bollitura poi aggiungete il cioccolato e fate sciogliere per benino fuori fuoco
80 li montate senza zucchero.
Fate raffreddare in frigo per mezzora la panna con il cioccolato. Poi aggiungete la panna montata usandone 2 cucchiai per la crema da ripieno. Aggiungete lo zucchero alla panna al cioccolato in base ai vostri gusti.
Montaggio.
Riempite i bignet con crema pasticcera con l’uso di una siringa, poi fate la base di una piramide cono.
Versate un po’ di ganache al cioccolato, se fosse troppo dura, fatela sciogliere a temperatura ambiente.
Fate un altro strato di bignet fino a completamento e ricoprite con la ganache.
Io ho aggiunto anche un po’ di caramello per decorare.
martedì 2 novembre 2010
Arrosto alla Barbera in casseruola.
Fin da piccola nei film la classica scena era quella in cui, la moglie o il marito, dopo estenuanti fatiche, dimenticavano la teglia in forno, e da lì usciva un fumo nero che rovinava la cena a tutti.
Bene, per ciò che mi riguarda non è stato così. Forse anche grazie alla ricetta di Chiara, che l’ha spiegato così semplicemente, che mi sono addirittura permessa di applicare qualche variante.
Il risultato è stato ottimo, le fette di carne molto morbide anche il giorno dopo.
E non parliamo del sughino, spettacoloso…
Ma procediamo con ordine.
Prima cosa, importantissima. Comprate l’arrosto, io ho preso un pezzo da un kg. Girello, magatello. Insomma un pezzo di carne già legato possibilmente e che vi sia venduto da qualcuno di fiducia.
Da qui si comincia con la lista degli ingredienti:
un arrosto da un 1 kg
2 bicchieri di buona barbera o di nebbiolo o barolo
Aglio
Rosmarino
Salvia
Sale
Brodo vegetale 2 bicchieri grossi.
Olio
Per il sugo
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla
Un pezzo di burro
Un cucchiaio di farina
Uno o due mestoli di brodo.
Mezzo bicchiere dello stesso vino usato prima.
Attrezzatura
1 pentola abbastanza grossa da contenere il pezzo di carne e da poter girare.
2 palette di legno.
Mettete l’olio nella pentola. Fate rosolare l’aglio, aggiungete il rosmarino e la salvia. Fate rosolare per benino l’arrosto, ma per benino, non abbiate fretta, deve arrostire in tutte le sue parti anche le punte.
Togliete l’aglio il rosmarino e la salvia.
Aggiungete il vino, le verdure a pezzi. Fate cuocere da entrambi i lati, l’arrosto prenderà un colorino violaceo.
Aggiungete una volta che il sughetto si ritira il brodo.
Coprite, salate e fate cuocere per un’ora girando con le palette ogni tanto, senza bucare il pezzo di carne.
Dopo un’ora sempre con le palette prelevate l’arrosto dalla pentola e avvolgetelo nella carta di alluminio.
Tenetelo da parte.
Nella pentola dovrebbe essere rimasto del sughetto, se ne è rimasto poco aggiungete mezzo bicchiere di vino, del brodo, il burro, la farina, il tutto dovrebbe rapprendersi.
Adesso è l’ora del minipimer. Frullate direttamente nella pentola ciò che avete ricavato, se troppo spesso, aggiungete ancora brodo.
Tagliate l’arrosto una volta raffreddato.
Per servirlo, scaldate un piatto resistente al calore in forno (a temperatura di 150°) per 10 minuti.
Posate l’arrosto sul piatto, coprite con il sughino che avrete fatto scaldare in un pentolino.
Servitelo sullo stesso piatto da portata.
Un buon contorno ovviamente sono le patate arrosto.
sabato 30 ottobre 2010
Focacciona come in panetteria (con la salamoia)
Ho scoperto dal mio panettiere come ottenere questa superficie croccante anche dopo un po’ che la focaccia è uscita dal forno.
Bisogna preparare una salamoia di acqua olio e sale.
Si si proprio una salamoia.
Quindi la ricetta di per sé è molto facile.
Ingredienti:
farina 300 gr
latte tiepido 125 gr
acqua 50 gr circa
poco sale
lievito un cubetto.
Zucchero un cucchiaino.
Impastate la farina l’acqua e il lievito sciolto nel latte con lo zucchero.
Impastate.
Aggiungete un pizzico di sale.
Impastate fino ad ottenere una bella palla liscia. Dopodichè fate lievitare per un’oretta.
Prendete la pasta e stendetela su una teglia oliata, poi con le dita fate delle fossette sulla superficie.
Preparate la salamoia mescolando, ¾ di bicchiere di acqua, ¼ di olio e un cucchiaino colmo di sale. Mescolate bene.
Versate la salamoia sulla superficie della focaccia, fate lievitare ancora per un’oretta.
Infornate a 200° per 15 minuti o almeno fino a che la superficie non assuma un bel colorito abbronzato.
giovedì 28 ottobre 2010
Come a Goreme, i camini delle fate: le meringhe.
Be se non avete presente, è questa:
Sono stata l’anno scorso…proprio esattamente un anno fa.
Quello in Turchia è stato un viaggio bellissimo, in principal modo per i compagni di viaggio, che sono miei amici da tantissimo tempo e con i quali ho condiviso gioie e dolori, e poi i posti.
Soprattutto la Cappadocia, arrivarci in bus è la cosa migliore, percorri km e km di steppa, poi all’improvviso girato l’angolo tutto cambia, il paesaggio è veramente incantato.
Sembra impossibile ma è così.
La tipicità di questo posto sono i camini delle fate, ovvero queste montagne a forma di fungo che spuntano qua e là, nate grazie ad un particolare fenomeno di erosione proprio di questo luogo.
Bè ieri neanche a farlo apposta, ho fatto le meringhe. E adesso capirete cosa c’azzecca la Cappadocia.
Ci avevo rinunciato da tempo, troppo molli, troppo scure ect ect, ma poi un mio collega mi ha svelato un trucchettino e devo dire che ha funzionato.
Gli ingredienti sono i seguenti:
2 albumi (nel mio caso 60 gr)
120 gr di zucchero semolato (il doppio del peso degli albumi)
Attrezzatura
Frusta elettrica
Sac a poche.
Cominciate a sbattere con le fruste i bianchi dell’uovo fino a montarli, poi aggiungete metà dello zucchero, montate per benino, le spatole, a frullino fermo devono fare fatica a muoversi.
Frullate per circa 15 minuti. Poi aggiungete gli altri 60 gr di zucchero e frullate per 3 minuti.
Prendete il composto, che avrà i grani di zucchero non ancora sciolti (ecco il truschino), e mettetelo nella sac à poche. Fate tanti piccoli ciuffi su una teglia da forno rivestita di carta da forno. Ed ecco presentarsi davanti a voi il magico paesaggio della Cappadocia, versione Bianco Natale. Carino no?
Scaldate il forno a 200° poi abbassatelo a 130° Cuocete le meringhe per un’oretta scarsa, tenendo la porta del forno aperta con un cucchiaio di legno infilato nell’apertura in modo che il vapore che si forma nel forno esca.
Spegnete il forno e tirate fuori le meringhe, staccatele delicatamente dalla carta. Conservatele in un contenitore di latta.
martedì 26 ottobre 2010
Campagna prevenzione tumore al seno: Minne Vaganti
la campagna "Nastro Rosa" durerà per tutto il mese di ottobre con varie iniziative tra cui visite diagnostiche gratuite per le quali la Lega Italiana per la lotta ai tumori (Lilt) mette a disposizione i suoi ambulatori.
Le varie blogger, hanno deciso di diffondere la campagna, con un post a tema.
Per la campagna di prevenzione del tumore al seno della Lilt, anzichè oltre a basarmi sul colore ( le cartine sono rosa), mi sono basata sulla forma...
La prevenzione è importante, è vero si ha un po' di ansia mentre si aspettano i risultati, ma sapere in tempo se si ha qualcosa vuol dire rimanere vivi...lo posso dire per esperienza personale.
Questa volta ho superato me stessa, mi sono dedicata alla piccola pasticceria, ma che dico piccola, piccolissima! Ogni pasticcino che vedete nella foto non è più grande di un euro.
Ho usato gli stampini di silicone, credo siano per i cioccolatini, ma sopportano il calore e quindi li ho potuti infornare.
Perchè Minne Vaganti? Perchè questi dolcetti mi ricordano tanto le tette, che in siciliano vengono chiamate Minne, ho deciso di rappresentare la campagna con questo dolcetto, dolcetto che prevede per chi ha o ha avuto a che fare con il tumore al seno tanta pazienza ( e coraggio ) , un po' come serve a me in questo periodo, tanta tanta pazienza, per poi però raggiungere dei risultati che non speravi.
Gli ingredienti per le Minne Vaganti sono abbastanza deducibili: pasta frolla ( 100 gr farina, 50 gr di zucchero, 50 gr di burro, 1 tuorlo grande), e il ripieno che può essere variabile a seconda dei gusti. Io ho usato della panna zuccherata e ho guarnito con un chicco di caffè immerso nel cioccolato, ma la fantasia qui non ha limiti.
Crema al limone, crema alla vaniglia o al caffè, crema al cocco, insomma chi più ne ha più ne metta.
mercoledì 20 ottobre 2010
Mini sformatini di zucchine e ricotta con cuore di taleggio
Stanotte una zanzara, mi ha fatto impazzire.
Si è un post di metà ottobre e sto parlando di zanzare! Seriamente!
Ha cominciato verso le tre a ronzarmi nell’orecchio mi ha punto su tutte e due i dorsi delle mani, in faccia e poi ha continuato a girare indisturbata…Mi sono svegliata per ucciderla…niente, la furbacchiona si nascondeva.
Alle quattro ho abbandonato il campo di battaglia, sono andata a dormire sul divano…
Stamattina però è giunta la rivincita, la disgraziata mi ronzava ancora tra le gambe, ma fortunatamente la luce del giorno me l’ha resa visibile, SBAM! Un Bel colpo assestato e l’ho fatta fuori, fantastico…
Mi chiedo come mai quest’anno le zanzare siano così numerose e longeve.
Fuori ci sono 10 gradi e non mi spiego il perché.
Sarà perché oramai si può comprare tutto, in tutte le stagioni, parlo del cibo ovviamente.
E allora se possiamo comprare le ciliegie a novembre, forse la giusta punizione sono le zanzare ad ottobre…
Questi sforma tini sono frutto del raccolto delle ultime zucchine dell’orto dei miei, quindi un km 0 bello e buono, rigirando e rigirando ho finalmente trovato la ricetta principe che non fa diventare lo sforma tino né troppo duro, né troppo molle…
Provateci anche voi:
Ingredienti
400 gr di zucchine
250 gr di ricotta
2 uova
3 cucchiai di grana grattugiato
Noce moscata
Sale e pepe
Olio e burro
Aglio
Salvia
Pan grattato due cucchiai
4 pezzetti di taleggio (facoltativo)
Fate cuocere le zucchine in una larga padella in olio e burro, con uno spicchio di aglio e salvia.
Una volta cotte, mettetele da parte e fate raffreddare
Frullate le zucchine.
In una ciotola sbattete la ricotta con le uova, il sale, la noce moscata e il grana.
Aggiungete poi la purea di zucchine.
Oliate 4 stampini (o sei a seconda della grandezza) e cospargeteli di pane grattato.
Riempite gli stampini con il composto mettete un pezzetto di taleggio al centro e cuocete a 200° per mezzora.
Fate raffreddare un po’ e sformate nei piatti.
Ci sta bene del pesto come decorazione ma avevo troppa fretta e non l’ho fatto.